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AFFITTO IN NERO ? ORA SI PUO' DENUNCIARE IL PROPRIETARIO

Con la legge della cedolare secca, gli inquilini in nero possono obbligare il proprietario a stipulare contratti d'affitto 4+4 arrivando a pagare il 90% in meno del canone d'affitto.

Ecco cosa fare

Pagare poche decine di euro d'affitto è il sogno di molti. In genere però la quota mensile di un affitto è decisamente più alta. Soprattutto per i contratti transitori di breve medio periodo sono molti gli inquilini che non hanno un regolare contratto d'affitto e che ogni mese si ritrovano a pagare ai proprietari della casa in cui vivono un affitto in nero, le stime infatti parlano di 500mila contratti di affitto irregolari. Spesso questa situazione è accettata da entrambe le parti: i proprietari evitano di pagare le tasse per la registrazione del contratto oltre quelle per il reddito percepito dalla locazione dell'immobile e gli inquilini in cambio pagano un canone leggermente inferiore a quello che gli verrebbe richiesto in caso di contratto regolare. Ma le cose potrebbero cambiare proprio grazie alle denunce degli inquilini. 

Con il decreto legislativo 23/2011, articolo 3, commi 8 e 9, infatti, i proprietari che non hanno regolarizzato la situazione degli inquilini che vivono nella loro casa, trasformando l'affitto in nero in un regolare contratto di locazione, potrebbero essere costretti a stipulare contratti 4+4 ad un canone mensile anche 10 volte più basso di quello attuale. Cosa dice la legge? I proprietari delle case in affitto avevano tempo fino al 6 giugno per usufruire della "cedolare secca" e registrare il contratto d'affitto. Dopo questa data, tutti gli inquilini in nero possono rivolgersi ad un avvocato dell'Unione Inquilini e denunciare il proprietario di casa.

La legge è dalla parte degli inquilini e stabilisce che il proprietario dovrà registrare un contratto di locazione di 4 anni, rinnovabile per altri 4 anni (il cosiddetto 4 + 4) ad un prezzo inferiore del 90% al prezzo di mercato. Per il canone d'affitto, infatti, si considererà il valore catastale dell'appartamento, che è nettamente inferiore al valore di mercato. Gli inquilini dovranno però dimostrare di pagare un affitto e di non essere semplici "ospiti". Per dimostrarlo è necessario avere o la ricevuta di un pagamento o una utenza di luce o gas intestata.

Se il proprietario si fa pagare in contanti senza rilasciare una ricevuta o non ha permesso agli inquilini di intestarsi nessuna utenza nell'abitazione, potrebbe quindi essere complicato cercare di sfruttare la legge per farsi ridurre il canone d'affitto. Qualcuno però c'è riuscito. A Roma, nel quartiere di San Lorenzo, un affittuario, con l'aiuto dell'avvocato dell'Unione Inquilini Roma, Guido Lanciano, ha ottenuto il contratto 4+4 e pagherà solo 80 euro al mese invece degli 800 che pagava prima. E sono molti gli inquilini che si stanno rivolgendo agli avvocati per intentare la causa.
La normativa prevede che a questi contratti si applichi da un lato una durata della locazione stabilita in quattro anni (più quattro) che decorrerà dal momento in cui verrà effettuata, ormai in ritardo, la registrazione, volontaria o d'ufficio; dall'altro un canone annuo di locazione fissato in misura pari al triplo della rendita catastale. La procedura che l'inquilino deve seguire non è semplicissima. Innanzitutto va verificata l'effettiva mancata registrazione del contratto di locazione da parte del locatore. In secondo luogo poi si deve procedere con la registrazione del contratto di locazione. In terzo luogo va presentata all'Agenzia delle Entrate una denuncia nella quale dichiara i propri dati personali e quelli del locatore, la data di inizio della locazione e il canone corrisposto, unitamente ai documenti a prova delle dichiarazioni rilasciate. Infine va verificata la rendita catastale dell'immobile occupato per calcolare poi l'affitto. A questo punto parte un consiglio a chi si trova in questa situazione "di affidarsi alle varie associazioni di inquilini e agli avvocati che loro mettono a disposizione. Questo sia per la difficoltà della procedura, sia per il muro che si incontra all'agenzia delle Entrate, dove le informazioni in merito sono scarse e dove c'è una sorta di ostruzionismo a favore dei proprietari. La legge però è chiara e imponendosi non si può non farla rispettare"

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