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MERCATO 2015: ESPOSTO DELLE AGENZIE IMMOBILIARI A BANKITALIA

Prima la segnalazione all'Antitrust, ora alla Banca d'Italia. Prosegue la “controffensiva” degli agenti immobiliari riguardo all'ingresso delle due maggiori banche presenti in Italia - Unicredit e Intesa Sanpaolo - nel mercato delle compravendite. A portare avanti la battaglia è ancora una volta Fiaip, che dopo avere presentato, a metà febbraio, un esposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ne ha preparato un altro, inviato oggi, 11 marzo, a Via Nazionale, per chiedere uno stop allo sbarco dei big di credito nell'intermediazione immobiliare.

L'esposto, nel dettaglio, punta il dito sulle «anomalie connesse all'esercizio da parte di Unicredit Subito Casa e Intesa San Paolo Casa (le due società partecipate dai rispettivi istituti di credito, nate appositamente per occupasi di real estate, ndr) dell’attività di mediazione e intermediazione immobiliare», si legge nel testo indirizzato a Bankitalia per la cui redazione Fiaip si è avvalsa della consulenza di Antonio Catricalà, ex garante Antitrust.

La richiesta avanzata è, in sostanza, quella di bloccare l'attività delle due banche nel settore delle compravendite di immobili, perché «a nostro avviso le banche – precisa Paolo Righi, presidente dell'associazione – dovrebbero sostenere e favorire la crescita degli operatori presenti sul mercato e non fare direttamente impresa, generando una situazione di concorrenza sleale. Per questo chiediamo che la loro attività sul fronte dell'intermediazione immobiliare venga fermata dalle autorità competenti». Secondo l'associazione di categoria, in particolare, «la presenza, all'interno di un medesimo gruppo bancario, di imprese chiamate a svolgere, seppure mediante una gestione separata, attività bancaria e attività di intermediazione immobiliare, con conseguente evidente commistione tra tali attività, oltre a integrare una violazione delle regole di trasparenza e correttezza che gli intermediari sono tenuti a osservare nei rapporti con i clienti, potrebbe comportare una lesione delle garanzie di indipendenza e imparzialità nei confronti di consumatori e risparmiatori interessati a beneficiare delle prestazioni rientranti nell'una o nell'altra attività».

Il rischio dello svolgimento, da parte di soggetti appartenenti allo stesso gruppo bancario, di attività creditizia e di intermediazione immobiliare, si legge ancora nel testo predisposto da Catricalà per Fiaip, è quello di uno «scambio incrociato di informazioni e dati riservati relativi alla posizione finanziaria e alla esposizione debitoria dei consumatori», i quali «potrebbero essere indotti a scelte che, lungi dall'essere libere e consapevoli, sarebbero il frutto di un'azione concordata e condivisa di detti soggetti a proprio esclusivo vantaggio».

Si tratterebbe infine di una «concorrenza impari, anche perché le banche ricevono denaro a bassissimo costo dalla Bce e di fatto non possono fallire, come una qualunque altra impresa - conclude il presidente Fiaip -. La loro funzione sarebbe quella di sostenere le attività economiche, incluse le agenzie immobiliari, non di fare loro concorrenza».

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