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MERCATO 2018: CALANO I TEMPI DI VENDITA DELLE CASE,PREZZI IN RIPRESA

 Nonostante l’ulteriore crescita del numero delle compravendite (+4,9% rispetto al 2016 secondo gli ultimi dati dell’agenzia delle Entrate), i prezzi hanno ancora faticato a dare segnali di ripresa, registrando un calo dell’1% nelle grandi città. È quanto emerge da un rapporto dell'Ufficio Studi Gabetti, secondo cui nel primo semestre 2018 è attesa una progressiva stabilizzazione dei prezzi e un continuo aumento delle compravendite. Si prevede inoltre che in alcune città, come Milano, Bologna, Napoli e Firenze, proseguirà il trend positivo anche per quanto riguarda i valori.

I prezzi 
Il secondo semestre dello scorso anno ha visto una variazione media dei valori intorno a -0,3%, ma Bologna (+0,5%) e Milano (+0,2%), hanno confermato variazioni positive. Per quanto riguarda le altre città Napoli e Firenze hanno avuto una sostanziale stabilità; Palermo (-0,4%), Genova (-0,7%), Roma e Torino (-1%) hanno registrato ancora cali delle quotazioni.
Lo studio ha messo in luce una crescente polarizzazione sul fronte dell’offerta tra soluzioni di buon livello qualitativo e quelle situate in contesti periferici.

 

Tempi di vendita 
Uno scenario comunque positivo emerge sia dalle tempistiche di vendita che dalla riduzione degli sconti in fase di trattativa. I tempi medi di vendita nelle grandi città si stanno riducendo, passando da una media di 6 mesi nel 2014 a circa 5,5 mesi nel 2015 fino a 5 mesi nel 2016. Nel primo semestre 2017 la media si è attestata a 4,8 mesi, per poi passare a 4,7 nel secondo semestre. «La situazione resta tuttavia molto differenziata – si legge in una nota – in relazione alle specifiche caratteristiche del prodotto immobiliare e soprattutto al prezzo a cui gli immobili vengono posti sul mercato. In particolare, gli immobili i cui prezzi sono stati riallineati, con caratteristiche appetibili, hanno tempi di vendita che si stanno riportando tra i 3 e i 4 mesi; al contrario, le tempistiche si sono allungate per gli immobili immessi sul mercato a prezzi troppo elevati, che vedono successivi ribassi, e per quelli che hanno caratteristiche intrinseche per cui non attraggono l'interesse della domanda».

La «scontistica» 
La differenza media tra prezzo richiesto dal venditore e prezzo di chiusura della trattativa nelle grandi città nel 2017 sono stati di circa il 12% per l’usato. «Anche questa media vede in realtà una sensibile differenza tra immobili “a prezzo”, che vedono ridursi la percentuale indicata anche sotto il 10%, e quelli che invece vengono immessi sul mercato a prezzi non attuali – sottolinea Gabetti – con successivi ribassi.

Le previsioni 
Per il 1° semestre 2018 si prevede «una progressiva stabilizzazione dei prezzi, in un contesto di aumento delle compravendite. In questo contesto, per alcune città, quali Milano, Bologna, Napoli e Firenze, si prevede prosegua il trend positivo anche per quanto riguarda i valori».

Gabetti segnala anche «l’impatto positivo di alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018, relativi all'estensione delle detrazioni per interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico, che potranno dare ulteriore stimolo al mercato». Sarà infine «da valutare l’impatto di eventuali riforme fiscali, che incidano sull'immobiliare, che potranno essere messe a punto dal nuovo Governo».
Fonte sole24

 

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