MERCATO: PREZZI IN FLESSIONE E SCONTI IN AUMENTO
Gli operatori del mattone prevedono una discesa dei prezzi delle case. Lo testimonia il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, realizzato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia del Territorio da aprile a giugno su un campione di 1.523 agenti immobiliari. Il 74,4% ha segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente ( erano il 69,1% nella precedente indagine) e la tendenza al ribasso è più intensa al Centro (78,4%, contro il 68,6% di aprile).
Oltre il 70% degli operatori si attende una flessione (era il 66,6% nel sondaggio di aprile), mentre nessuno crede in un aumento dei prezzi. Secondo la maggioranza delle agenzie, l’Imu e le tasse sulla casa hanno contribuito ad aumentare gli incarichi a vendere e accentuato la tendenza alla diminuzione del numero di compravendite e dei prezzi. Se cresce la voglia di vendere, spesso non ci si riesce a causa dei prezzi troppo alti dai potenziali acquirenti. Infatti fra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi a vendere, sono in aumento l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti troppo elevati (64,4%, contro il 60,7% dell’inchiesta precedente) e il tempo troppo lungo trascorso dal conferimento dell’incarico (24,5% contro 22,6%.
Nel secondo trimestre del 2012 è ulteriormente salito il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali, al 15,4% dal 14,3% di aprile (era risultato pari a circa il 12% nel secondo trimestre del 2011). Gli sconti più forti si sono registrati al Centro, dove la percentuale di sconto ha raggiunto il 16% (dal 14,1% registrato nel sondaggio precedente). Per vendere casa gli agenti immobiliari hanno impiegato in media 8,2 mesi, uno in più rispetto a quanto registrato nello stesso trimestre del 2011 (7,7 mesi lo scorso gennaio). Nelle aree non urbane il tempo medio di vendita di un immobile supera ora di circa due mesi quello necessario in quelle urbane (9 e 7 mesi, rispettivamente).
