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MONTI: LE CASE DEGLI ITALIANI VERRANO MINIMAMENTE COLPITE

Il governo Monti sta ancora trattando la piattaforma di risanamento finanziario del Paese, che prevede novità per il capitolo casa e mattone. Si parla di una reintroduzione dell’Ici per la prima casa, che nella nuova versione si chiamerà Imu ( imposta municipale unica) visto i nuovi interventi in materia di federalismo fiscale. L’Imu dovrebbe essere introdotta con aliquote progressive che tengano conto del numero degli immobili posseduti.

Un’altra voce da definire riguarda l’aliquota che dovrebbe essere applicata alla prima casa: si parte da un’aliquota minima del 3,3 per mille (che dovrebbe assicurare almeno 3,5 miliardi di euro) per arrivare a quella del 6,6 per mille (che frutterebbe alo Stato oltre 8 miliardi di euro). L’agenzia del territorio ha calcolato che il valore reale di tutte le case sul territorio italiano è pari a 5442 miliardi di euro mentre il valore fiscale è di soli 1640 miliardi. Soprattutto nelle grandi città dove negli ultimi anni i prezzi sono saliti alle stelle, il valore fiscale è solo un quinto del valore reale.

Ciò è dovuto al fatto che le rendite catastali, che costituiscono il valore secondo il quale si calcola il prelievo fiscale sugli immobili, sono rimaste ferme alle valutazioni del 1996. Vista l’urgenza dei provvedimenti non sarà possibile eseguire una revisione precisa degli estimi, più probabile un aggiornamento uniforme di tutte le percentuali, con il risultato di adeguare ai valori reali in maniera indistinta tutti gli immobili.

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